Vivere meglio la vecchiaia e la disabilità

 Le pubblicazioni Ce.R.R.Co.

Collana “La Stagione dei Grandi Adulti
Vivere meglio la vecchiaia e la disabilità.
Il nuovo Quaderno del Ce.R.R.Co di 303 pagine.


Vivere meglio la vecchiaia

Le persone anziane soffrono sovente per cronicità e comorbidità, patologie multiple che li rendono fragili, se non, disabili. E’ il costo della longevità. D’altro canto, sin  dagli anni settanta, si è notato che molte persone affette da disabilità, riesconoi ad invecchiare e, pertanto, ad incorrere nella cronicità e comorbidità. Il Ce.R.R.Co, grazie ai suoi 25 anni di esperienza in Geragogia e Gewrontecnologia ed essendo la sede della So.M.I.Par. (Società Medica Italiana di Paraplegia) realizza studi e ricerche su questo argomento accompagnati da pubblicazioni in una collana “La Stagione dei Grandi Adulti”, quali sono queste persone. Lo scopo auspicato è di migliorare la qualità della vita di anziani e disabili. Il nuovo manuale Vivere  meglio la vecchiaia e la disabilità” – spiega in modo semplice e positive come è possible proteggere, conservare ed aumentare la propria autonomia psico-fisica, vivere a casa propria per tuttala vita e muoversi nell’ambiente costruito. Il libro – 303 pagine stampato ocn grandi caratteri – non è in vendita, ma  il Ce.R.R.Co. lo distribuisce in occasione di incontri e convegni o può inviarlo su richiesta. Per il momento è disponibile solo in italiano.

I Grandi Adulti 
I Grandi Adulti sono coloro che  vogliono rimanere attivi, nonostante l’età; attivi perché consapevoli delle loro capacità e potenzialità che, oggi, la scienza e la tecnologia sono in grado di offrire loro.
Circa la metà della popolazione mondiale vive in condizioni di ridotta autonomia. Tra le varie cause, quelle legate all’invecchiamento rappresentano oltre il 15%. Le persone interessate, possono trovare in se stesse risorse e capacità solo in apparenza perdute. Autonomia, domiciliarità e mobilità sono oggi i più importanti indicatori della qualità della vita delle persone che invecchiano. La moderna Geriatria e la Gerontecnologia debbono non soltanto curare i vecchi, bensì «prendersi cura» di loro, renderli protagonisti e non vittime di una vecchiaia costruita invece che subita.
Ciò può avvenire soltanto attraverso una continua opera di costante educazione e di informazione per gli anziani over 65.
E» questa l’essenza vera della «Geragogia» scienza geriatrica moderna, la psico-pedagogia dell’invecchiamento.

Housing
La casa rappresenta, nel nostro inconscio, lo spazio più intimo, il rifugio, il nido sicuro in cui soddisfare le nostre aspirazioni e necessità.  La casa è un universo tutto privato in cui si nasce, si cresce, si diventa adulti. Proprio per questo la casa è uno spazio destinato a “trasformarsi”, parallelamente alla trasformazione della famiglia che la abita, alla crescita ed al cambiamento dei membri di questa famiglia. Questa trasformazione è di fondamentale importanza perché solo se la casa si evolve e “cresce” insieme ai suoi abitanti riesce a conservare il suo significato essenziale e primario di luogo di soddisfacimento di necessità ed aspirazioni. In questo senso un aspetto essenziale dello spazio diventa quello della “flessibilità”. Ma, nella casa, la flessibilità deve relazionarsi con la “lunga durata”: la casa è, infatti, un bene che dura nel tempo e che nel tempo deve riuscire a modificarsi ed a adattarsi alle trasformazioni sociali, all’evoluzione tecnologica ed impiantistica, ai cambiamenti fisici e psicologici dei suoi abitanti, alle nuove modalità d’uso. 
Flessibilità significa, quindi, possibilità di modificare lo spazio ed i suoi componenti per renderli sempre più adeguati a soddisfare le esigenze di chi occupa quegli spazi. E’ dimostrato che una casa adatta e gradevole influisce enormemente sulla qualità della vita di ogni gruppo di età. Per l’anziano, ancor più che per il resto della popolazione, la casa rappresenta un elemento di fondamentale importanza, perché è in casa che egli trascorre la maggior parte del suo tempo.  L’individuazione di una soluzione abitativa idonea è trattata in questo piccolo manuale in ogni suo componente con vari suggerimenti ed esempi di organizzazione dello spazio con lo scopo principale di fornire all’utente esempi finalizzati a migliorare la sicurezza e la facilità d’uso e, quindi, a favorire un utilizzo autonomo dello spazio e delle relative attrezzature.
Nella seconda parte di ogni capitolo, quindi, per ogni singolo ambiente, vengono analizzate le attrezzature, gli arredi ed i complementi d’arredo, gli accessori  più significativi in esso presenti, per ogni  singola attrezzatura,  evidenziandone i vantaggi e gli svantaggi; vengono altresì presentate delle soluzioni innovative che, in ogni caso, sono già presenti sul mercato e, quindi, acquistabili. Per ogni attrezzatura viene suggerito il posizionamento che essa dovrebbe avere all’interno dell’ambiente affinché il suo utilizzo risulti più confortevole e sicuro.  La finalità di questo piccolo manuale è proprio quella di individuare le indicazioni ed i suggerimenti per migliorare il dimensionamento e l’organizzazione dello spazio, per scegliere e posizionare adeguatamente arredi ed attrezzature: suggerimenti che ognuno potrà, poi, fare propri in base alle personali necessità, individuando altresì alcune semplici regole comportamentali che possono aiutare a vivere in modo sicuro ed autonomo nella propria casa.

Autonomy
Le conoscenze scientifiche le soluzioni tecnologiche, le applicazioni pratiche, i mezzi di comunicazione consentono oggi di rimediare alle carenze di autonomia attraverso processi formativi ed assistenziali. Le persone interessate, possono trovare in se stesse risorse e capacità solo in apparenza perdute. Con questo obiettivo, il Quaderno, dopo aver esaminato gli ostacoli alla mobilità, prende in considerazione tecniche ed ausili atti a superarli, illustrando alcuni principi della fisica, basilari per individuare i punti di forza del corpo umano (baricentro, centri di movimento ed altro) su cui poter contare per compiere movimenti ed operazioni autonomamente, senza rischi e con il minimo sforzo. Poter eseguire i movimenti per adempiere alle attività quotidiane in totale autonomia, allenarsi allo scopo, conoscere strumenti ed ausili di facile reperibilità e di possibile utilizzo personale, nella propria casa, per viverci bene, per mantenere in buona efficienza il proprio corpo, per collaborare con coloro che si prendono cura delle persone a ridotta autonomia sono gli altri argomenti trattati nel testo, corredato di molti disegni utili a renderne più agevole e significativa la consultazione. Gli altri argomenti trattati nel libro sono:
Autonomia ridotta, Barriere Architettoniche.
L’accessibilità è definita «il diritto al libero movimento». Quando vi sono ostacoli ad impedirlo, si parla di barriere. Le prime barriere cui pensiamo sono quelle architettoniche ma il concetto di barriera come impedimento ha un’accezione molto più ampia. Al «libero movimento» nell’ambiente costruito si possono opporre barriere biologiche (inquinamento climatico, acustico e visivo), barriere sanitarie (infezioni.), barriere relazionali (mancanza di comunicazione o carenza di servizi). Questo Quaderno ne tratta alcune illustrandole con disegni e vignette; in modo che il lettore possa riconoscere le principali barriere, se può, evitarle oppure superarle, anche con l’aiuto di strumenti adatti allo scopo.
La Gerontecnologia
E» la nuova scienza che si dedica allo studio ed allo sviluppo, in collaborazione con i più avanzati Centri di Gerontologia, di mezzi tecnici e progetti ambientali per la miglior qualità della vita degli anziani. Con particolare riguardo alla loro autonomia, all’efficienza fisica ma anche alla cura delle loro patologie ed alla riabilitazione. La ricerca e la progettazione investono un ampio spazio, dagli arredi agli ausili per la vita quotidiana, dalle automobili ai mezzi pubblici, dall’edilizia all’impiantistica, all’Urbanistica. La Gerontecnologia cerca, attraverso la tecnica e la tecnologia, e con la consulenza della Geriatria, nuovi metodi e nuovi strumenti per dare risposte qualitativamente adeguate alle persone che invecchiano: cercando di facilitarne la permanenza nella propria abitazione. Anche l’ospedale può essere trasferito a domicilio, dai protocolli terapeutici alle diverse tecnologie e la loro efficacia sarà affrancata e gratificata dall’ambiente noto, familiare ed affettivo, costituito dalla propria casa. E» stato accertato che, nell’individuo che si avvale di tecnologia non s’instaura dipendenza da essa ma una certa relazione che, tuttavia, non arriva mai a rivoluzionare la sua vita.
Una casa adeguata, dalla Domotica agli ausili.
Il libro tratta ed illustra molti esempi di integrazione ed accessoriamento (arredi a tecnologia integrata) dei vari ambienti domestici, per renderli confortevoli, accessibili e sicuri e poterne fruire il più autonomamente possibile. Ausili e sistemi «intelligenti», dotati cioè di controlli e funzioni automatici, permettono di verificare e manovrare con facilità e sicurezza porte, finestre, avvolgibili, tende, rubinetti di erogazione  del gas e dell’acqua, interruttori di luce, telefono, citofono, forni sistemi vari di termoregolazione ed altro ancora.
La formazione per l’autonomia
Le persone evolvono continuamente, la loro crescente e rapida emancipazione li rende sempre più consapevoli dei loro diritti e delle loro capacità residue. Un aggiornamento su questi temi è presupposto irrinunciabile per la qualità della vita dei nostri protagonisti, i Grandi Adulti, cui questo libro ha voluto offrire il suo contributo.

Mobilità ambientale
La presenza dell’anziano, nelle aree metropolitane, è molto evidente, palpabile. E’ sufficiente osservare un qualsiasi giardino pubblico di un qualsiasi quartiere urbano per capire la dimensione del problema. Molto spesso si tratta di persone che hanno ancora molte energie da spendere, sia fisiche che mentali, che in qualche modo potrebbero mettere a disposizione della società. Ci troviamo dunque di fronte ad una presenza di popolazione anziana molto alta percentualmente (oggi una persona su quattro ha più di 65 anni) ma non possiamo più considerare anziana una persona di 65 anni. Più avanti nell’età cominciano i veri gravi problemi dell’invecchiamento: più o meno rapidi fenomeni di caduta della qualità della salute fisica e mentale e conseguentemente della qualità della vita sociale.
L’autore in questo libro si pone diversi obiettivi e tra questi in modo particolare:
-    quello di fornire un esempio ed un suggerimento a tutti quegli anziani che pensano di non essere più utili alla società, che pensano di essere fuori dalla vita sociale e che si lasciano andare giorno per giorno rassegnati ad un peggioramento della loro condizione fisica e mentale e quindi sociale. L’esempio che si propone è quello di un  nonno, nonno Etto,  che potremmo definire un nonno super, un nonno particolarmente attivo, capace di non lasciarsi emarginare.
-  altro obiettivo è quello di porre all’attenzione della collettività in generale, ma in particolare degli amministratori pubblici, il problema degli anziani, delle loro esigenze e delle loro potenzialità, in modo da favorirne l’inserimento nella vita sociale e produttiva ed evitarne l’emarginazione.
Per raggiungere questi obiettivi l’autore ha cercato una strada diversa dalle solite, basata su dati ed argomentazioni dotte e troppo scientifiche. Ha cercato una strada allegra, a volte quasi goliardica, che racconta la settimana di questo nonno molto speciale e della sua agenda, sulla quale annota i propri impegni, che come tutte le agende contiene anche informazioni, aforismi, massime di vita. L» ispirazione per raccontare la settimana è stata presa dai grandi nonni maschi dell’autore a cui è dedicato il libro, in particolare nonno Ernesto, detto Etto. Le vignette del famoso Professor Calorio rendono ancor più gradevole la lettura del quaderno.


Autori

ASTRUA FABRIZIO
Ingegnere, Professore Associato in Architettura Tecnica, docente presso la 1.a Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino e presso la 2^ Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, sede di Vercelli. Direttore del Corso di Perfezionamento post-lauream “Progettazione e Barriere Architettoniche”. Svolge la sua attività di ricerca nel campo della accessibilità architettonica ed urbana, della progettazione di strutture residenziali, sociali e per il tempo libero, con particolare attenzione agli aspetti legati al controllo ed al miglioramento della qualità dell’ambiente mirato a favorire la fascia di utenza cosiddetta “debole”. E’ titolare di uno studio professionale dove si occupa di progetti integrati urbanistici  ed edilizi. E’ autore e curatore di numerosi volumi in materia di accessibilità tra cui: AA.VV. «Barriere architettoniche, un progetto per l’uomo» (a cura di Astrua F., Rustichelli R., Zampicinini  F.) D.I.S.E.T., Be.Ma Editrice, 1991,  Astrua F. Progettazione e Barriere Architettoniche: condizionamenti e spunti funzionali, distributivi e costruttivi per il progetto degli edifici e degli spazi urbani, Compagnia di San Paolo, Torino 1993. AA.VV., L’Anziano, il disabile e l’ambiente costruito (a cura di Astrusa F. e Zampicinini F.) — Politecnico di Torino, Dipartimento ISET 1996.

GIANFRANCO CALORIO
Ingegnere e Architetto, Professore Associato di Disegno per l’area della rappresentanza (ICAR 17) alla prima Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino (Dipartimento di Scienze e Tecniche per i Processi di Insediamento-DINSE). In campo didattico e di ricerca si è dedicato prevalentemente a temi della Geometria Descrittiva, del Disegno di Progetto d’Architettura e del Rilievo (Urbano, Ambientale e Architettonico).
 
DARIO BRACCO
Imprenditore in pensione, consulente tecnico sanitario specializzato nel controllo di gestione di strutture per anziani. E» iscritto al Ruolo dei Periti e degli Esperti della Provincia di Cuneo ed all’Ordine nazionale dei giornalisti. Da molti anni partecipa a ricerche internazionali in campo socio sanitario. E» membro di società scientifiche quali la società internazionale di Gerontecnologia, la società mondiale di assistenza domiciliare, la società medica italiana di paraplegia e l’American Society on Ageing. Collabora con Age-piattaforma europea delle persone anziane ed è membro della Eurag la federazione europea delle persone anziane. E» presidente del Centro Ricerche e Relazioni Cornaglia.


EUGENIA MONZEGLIO
Architetto, docente e ricercatore della 1.a Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Svolge la sua attività di ricerca nel campo dell’accessibilità architettonica ed urbana, della progettazione di strutture residenziali, scolastiche, sociali e sanitarie, con particolare riguardo per le valenze terapeutiche dell’organizzazione spaziale nei confronti di bambini, anziani, disabili. E’ autrice di numerosi libri e pubblicazioni su questi argomenti, fra cui Barriere architettoniche, (Testo & immagine, Torino 2001;  Progettare la qualità degli istituti per anziani (Franco Angeli, Milano 1997);  L’architettura per l’Azheimer in Il geriatra e la malattia di Alzheimer (SEEd, Torino 1998). E» membro del comitato «Piemonte per tutti» per la mappatura della accessibilità del territorio in vista dei prossimi Giochi Olimpici Invernali 2006.

SILVIA BRACCO
Architetto, libero professionista. Svolge una significativa attività nella progettazione di strutture socio-sanitarie ed assistenziali per anziani autosufficienti e non autosufficienti e per disabili. Ha frequentato corsi di specializzazione e perfezionamento sulle problematiche connesse alla progettazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche, alla progettazione di strutture socio assistenziali e sanitarie con particolare riferimento al concetto di ambiente di supporto. Ha pubblicato “L’anziano disabile e la Residenza Sanitaria Assistenziale a valenza geriatrica” (OFFSET, Torino, 1996), atti di una ricerca condotta del Centro Ricerche e Relazioni Cornaglia, Politecnico di Torino –  S.e.o.s. — ASL 18 – Alba – Bra. Collabora con la Consulta per le persone in difficoltà di Torino.

Per scaricare il libro clicca qui

 

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