I NUOVI ANZIANISIAMO NOI!

I Baby Boomers si avvicinano ai settant’anni, sono colti, aggiornati, attenti.
Sono anziani, ma non invecchiano!

A Torino, il 10 aprile 2013, il Centro Congressi dell’Unione Industriale, si è tenuto un “incontro” su questo argomento, che il Ce.R.R.Co. (Centro Ricerche e Relazioni Cornaglia con sede a Torino e Monticello d’Alba – www.centrocornaglia.org) sta seguendo con molta attenzione.

Gli Anziani di oggi sono diversi dai loro “predecessori”?

Sono considerati la generazione chiave per l’Europa e la sua economia. Hanno da 50 a 70 anni, sono molti e, per lo più, hanno un buon tenore di vita. Sono state le generazioni centrali dal 1950 al 1985, cresciute nel consumismo che hanno apprezzato. Ma hanno potuto e saputo risparmiare: il loro potere d’acquisto è ancora superiore alla media. I Boomers hanno caratteristiche diverse secondo il susseguirsi delle generazioni: edonismo, libertà, individualismo, libero pensiero, nostalgia, giovinezza: sono anziani, ma non invecchiano.

Nei Giovani Seniores (dai 65 ai 70 anni) prevale l’utilitarismo, l’ordine e lo stato sociale, il volontariato, l’innovazione, la visione globale delle cose, la religione, il rispetto per le autorità, la storia e le tradizioni, il razionalismo. Nei Seniores (7080 anni) prevale invece la sicurezza, il cameratismo, la complicità tra amici. Tutti vogliono vivere a casa loro (age in place), temono l’istituzionalizzazione: piuttosto accettano la coabitazione (cohousing). Convivono bene con le tecnologie (domotica, internet…).

Chiedono, sebbene poco fiduciosi, l’assistenza domiciliare, coniugata nelle sue varie componenti (domestica, tecnica, sociale e sanitaria). Li chiamano anche con molti altri nomi: vecchi, persone anziane, boomers (youngest B. o oldest B.), seniors, pensionati, 50 e più, adulti, nonni, esperti, maturi. Le cose che contano di più per loro sono: la famiglia, gli amici, i loro interessi, il lavoro e la salute. Al primo posto la salute. Tra gli altri items sono più importanti: la libertà, l’amicizia, la sicurezza, lo stato sociale, sentirsi utili, la verità, il denaro, l’onestà, la riuscita, l’ordine, la nostalgia: solo una metà crede che al pensionamento si accompagni l’esclusione sociale. Forse è la stessa percentuale che ha patito uno sconvolgimento andando in pensione. Moltissimi amano viaggiare, nel loro Paese ed anche all’estero, praticare ancora uno sport, riprendere una “passione” (hobby, musica, danza e arti), occuparsi di volontariato, entrare in un’associazione di pensionati. Ma non vogliono andare a vivere altrove.

Tutte le “categorie” di anziani si trovano d’accordo sulla paura di divenire dipendenti. Eppure si trovano ad essere in posizione centrale nelle famiglie, tra i più giovani (i nipoti, coloro che aiutano) ed i loro parenti (i figli, i loro eredi, coloro che li aiuteranno) e, per alcuni i loro genitori, ancora in vita ma dipendenti di cui sono i principali care givers. Si sentono molto vicini ai loro nipoti per un buon 30% ed a loro dedicano molte ore al mese. Con loro amano andare a passeggio, in vacanza, al ristorante, a fare acquisti; meno andare al cinema, giocare con i videogiochi o fare sport. Quasi il 60% degli intervistati aiuta finanziariamente i nipoti (da 20 fino a 100 euro al mese). Le relazioni con i parenti (figli soprattutto) sono abbastanza simili a quelle dei nipoti: molto buone per oltre il 70 per cento. Solo un 1015% non ha relazioni. Tuttavia i Boomers percepiscono od incontrano una certa difficoltà con i parenti nei momenti decisionali: quasi un 70 per cento trova difficili, poco o tanto, i rapporti in queste circostanze.

I Boomers sono figli del consumismo, hanno goduto di almeno trent’anni di benessere sociale ed economico, amano pertanto i beni materiali, ma la crisi e, soprattutto il suo perdurare senza “luci in fondo al tunnel”, li sconvolge e li obbliga a ristrutturare il loro modo di vivere. Sono molto preoccupati per il degrado dell’assistenza sanitaria e dell’ambiente, per il futuro dell’economia ed in particolare per la riduzione delle pensioni. Li spaventa la disoccupazione per i loro figli ed hanno paura della povertà. Questi loro timori li guideranno nei consumi e negli stili di vita; concentreranno le spese sui beni ed i servizi essenziali, a scapito di quei divertimenti cui erano predisposti dall’essere vissuti in periodi di benessere economico. La loro maturità ed esperienza consentirà loro di proteggersi dai momenti più difficili anche riducendo i loro bisogni, conservando ciò che hanno più a lungo, senza rinnovamento (auto ed vestiario principalmente). Ogni generazione ha la sua tendenza ai consumi e reagisce differentemente ai problemi della crisi: i Boomers ed i Seniores sapranno adattarsi meglio anche a questo impatto. L’incontro ha trattato altri argomenti legati al sano invecchiamento: stili di vita, la casa, l’ambiente più ricco di ricordi, dove ognuno vuol continuare a vivere senza timori né problemi, perché la casa esprime sempre, in un modo o nell’altro, la vita della persona. L’ambiente costruito, indispensabile per muoversi in sicurezza in città come in zone rurali, l’importanza dell’arredo urbano, della progettazione senza barriere architettoniche, di quella multisensoriale e dell’universal design. Argomenti molto moderni per continuare a vivere in qualità, efficienza e buona integrazione.

All’”incontro” hanno partecipato in molti, cui va il nostro ringraziamento: a loro è stato distribuito il “quaderno” “Vivere meglio la vecchiaia

I Relatori del Convegno

Maggio 2013

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