50.esimo SIMFER 19582008 la fisiatria italiana celebra a Torino questo importante anniversario


 

 

La fisiatria italiana celebra a Torino questo importante anniversario 

Celebrare cinquant’anni di attività è un avvenimento importante per qualsiasi associazione, ma per la Simfer (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione) è qualcosa di più: anche la Fisiatria italiana è nata cinquant’anni fa, dunque un doppio compleanno! A tracciare questo percorso parallelo Fisiatria-Simfer il professor Giorgio Nino Valobra, 87 anni, uno dei fondatori di entrambe.

Il Centro Cornaglia ha collaborato per oltre un decennio con la segreteria della Simfer e si sente partecipe di questa felice ricorrenza. Abbiamo chiesto al professor Valobra di ricordare anche per noi le fasi più importanti di questa doppia storia: “la Simfer è nata per caso. Dalla lettura del British Journal of Physical Medicine, al quale allora collaboravo ho appreso l’esistenza della Federazione Internazionale di Medicina ed ho pensato di proporre a Dario Findesio di iscriverci entrambi. Ma la Federazione non accettava adesioni di singoli, bensì unicamente di associazioni. Per questo motivo abbiamo deciso di costituire un’associazione italiana di fisiatria con il nome da me proposto di Società Italiana di Medicina Fisica e RiabilitazioneSIMFER — I fondatori sono stati: Dario Fiandesio, Giorgio Martini, Gastone Vitale, Giorgio Nino Valobra e, soltanto nei giorni seguenti Mario Veglia.” Il rapporto tra il Centro Cornaglia e la Simfer è durato fino ad una decina di anni or sono, cioè finché la segreteria dell’associazione è stata a Torino, retta dalla dottoressa Carla Saracco Ruella. La segreteria Simfer era domiciliata persso il Centro Cornaglia. Quella della Fisiatria è una storia felice, fatta di scoperte e di sforzi per consolidare la sua posizione tra le grandi specialità mediche: la nascita delle scuole di specialità, quelle per i terapisti della riabilitazione, l’organizzazione di corsi, convegni, ricerche, verifiche tecniche, pubblicazioni e libri. Poi i rapporti internazionali, con l’Accademia Europea di Riabilitazione, l’Imsop (International Medical Society of Paraplegia) che, grazie all’opera dei professori Dario Fiandesio, Luigi Caldana e del Ce.R.R.Co consentì la fondazione della So.M.I.Par. (Società Medica Italiana di Paraplegia) di cui parleremo presto. In questi 50 anni la fisiatria italiana è andata affermandosi sempre più tant’è che oggi non c’è ospedale che non abbia un tale reparto e non c’è terapia medica o chirurgica che non si avvalori con la Fisiatria. Tutto è partito da Torino: un’altra perla della storia della scuola medica torinese! Sono molte le relazioni internazionali che si sono sviluppate in questi anni ed è stato per il sottoscritto un onore aver conosciuto ed anche collaborato con insigni personalità, alcune delle quali mi hanno onorato anche di vera amicizia: Giorgio Valobra, Dario Fiandesio, Giorgio Martini, Silvana Angeli, Luigi Caldana, Renato Gatto. Le riunioni cui partecipavo erano sempre importanti per la sfida che si proponevano: restituire alla società pazienti che avevano subito traumi o malattie invalidanti. Recuperati psico-fisicamente tornavano cittadini a pieno diritto, attivi, a volte diversamente abili. Quando ci s’incontrava all’estero, l’emozione era ancora più grande; non importa se, per ragioni di costi, dovevamo viaggiare da Torino a Londra, o a Copenaghen, in treno… l’importante era trovarsi, verificare tecniche e strumenti, acquisire dati per migliorare le performance di entrambi.  

 



 

E così si sviluppavano le applicazioni: la fisiatria strumentale, la medicina manuale, la diagnostica. Un paio di esempi tratti dal cassetto dei ricordi: la creazione di un software dedicato ad un elettromiografo per facilitarne la lettura e la comparazione e la conservazione dei dati nel tempo. Ci aiutò la stessa IBM perché si trattava del primo software biomedico realizzato ex novo. Conservo ancor oggi le “sorgenti” di questo programma. Oppure si doveva  acquisire un nuova tecnica e relativi strumenti. E’ il caso dell’Isodinamica, tecnica ed attrezzatura sviluppate in USA. Quando, con il dottor Gatto, arrivammo a Webco, Texas ne parlarono tutti i giornali locali: fummo i primi italiani a dotarsi di questa nuova tecnica diagnostica e riabilitativa che consentiva anche un collegamento tra tutti i centri specializzati del mondo. Un precoce tentativo di medicina on-line. Sul piano editoriale quasi contemporaneamente nasceva la rivista Europa Medico Physica, edita da Minerva Medica e tutt’oggi organo ufficiale della Simfer. Poi i libri. Venne in Italia il professor Sidney Licht della Yale University, grande amico di Valobra e Fiandesio, editore della Physical Medicine Library; racconta Valobra “…alla quale tanto è dovuto dalla Fisiatria mondiale. A suo tempo Sidney mi ha telefonato per farmi sapere che era stato colpito da sclerosi laterale amiotrofica e che nel proprio testamento aveva anche indicato il lascito di una piccola somma all’ODID, Organizzazione per la Documentazione e l’Informazione al Disabile, da me fondata e diretta. Si trattava di una organizzazione Onlus, dal motto “e voluntate libertas”da me voluto in accordo con Dario Bracco …” All’Odid si deve anche la nascita della biblioteca del Centro Cornaglia, perché tutti i libri che aveva raccolto vennero regalati al Ce.R.R.Co. quando l’Odid cessò la sua attività. Sono libri importanti per la storia della Fisiatria perché i primi che ne trattano principi, tecniche ed applicazioni: un esempio i testi dell’Hôpital La Timone di Marsiglia relativi all’Atelier d’Orthèse del professor Bardot. Un documento prezioso. In seguito alla Simfer confluì la Società di Ginnastica Medica, così i Fisiatri si trovarono ancor più uniti ed organizzati. Oggi la Simfer accoglie migliaia di soci, sovrintende a molte scuole di specializzazione, organizza congressi nazionali ed internazionali, corsi e seminari: l’impegno dei Fisiatri è ormai consolidato nella prassi medica. Cinquant’anni sono passati in fretta e altri successi attendono la Fisiatria, come quello che spetta al nuovo Trattato di Medicina Fisica e Riabilitazione del professor Valobra, edito da Utet, cui tutto il gotha della Simfer partecipa.  Dario Bracco

 

 

 

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